Commenti di alcuni lavoratori in seguito ad azioni intraprese dalle Aziende con il supporto di One to One

(per dare un’idea dell’effetto sulle risorse aziendali “buone”)

 “abbiamo passato un lungo periodo di crisi, l’azienda doveva effettuare dei licenziamenti, tutti avevano timore. Alcuni parlavano di quella storia africana del leone e della gazzella che la mattina appena si alzano, entrambi iniziano a correre, l’uno per procurarsi il cibo e sopravvivere, l’altra per non essere azzannata. Tutti ci sentivamo delle gazzelle, avevamo il timore che il più debole sarebbe stato licenziato. Poi ci siamo accorti che l’azienda si è concentrata verso coloro che in modi diversi avevano dimostrato di non essere corretti. Era anche colpa loro se ci trovavamo in quella situazione. Da quel momento abbiamo rialzato la testa, con orgoglio abbiamo ritrovato la fierezza di lavorare per questa azienda, non avevamo più nulla da temere. Il nostro impegno, la nostra integrità ci avrebbe permesso di rialzarci dalla crisi. Sono contento che l’azienda abbia preso quella decisione” - Marco

“Sono contento finalmente abbiano stanato quel fannullone, si metteva in malattia ogni volta che aveva un turno scomodo! E a noi altri venivano assegnati sempre i turni peggiori” - Alessandro

“Erano anni che vedevo le cose non andare bene, oggi quanto meno ho la certezza che anche chi mi sta al fianco condivide che “rubare” all’azienda è “rubare” ai colleghi, non si poteva continuare così” - Sara

"Anche io fui tentato dall’approfittare, poi la mia onestà e la passione che provo per questo lavoro mi hanno fatto desistere. Però quanta rabbia vedendo quello che facevano gli altri. Oggi finalmente ho toccato con mano che l’onestà paga.” - Andrea

“quando non era alla macchinetta per il caffè, passava tutto il tempo in Internet e con il telefonino, chattando con i suoi amici mentre a si accumulavano le pratiche. Quando veniva il capo e si lamentava dei ritardi, se la prendeva con tutti indistintamente, Per fortuna un giorno se ne sono accorti, ora che le hanno cambiato la posizione della scrivania anche lei ha iniziato a lavorare come gli altri. Non era giusto che a fine mese prendesse lo stesso mio stipendio lavorando meno di tutti.” – Veronica